Descrizione | |
Descrizione dell'opera
Senza vocazione in un mondo privo di destinazione, l uomo contemporaneo sembra abbandonato alle proprie scelte e mosso da un disincantato e moderno desiderio di Dio, relegato nell'orizzonte di una sensibilità religiosa personalistica e privata, senza implicazioni di appartenenze religiose o morali concrete. Questa cultura del provvisorio, come l ha definita papa Francesco, genera un evidente difficoltà a perseverare in una scelta definitiva di vita consacrata. A partire dai dati statistici sugli abbandoni dei religiosi, lo studio si propone di comprenderne i possibili motivi psico-sociologici. L autore cerca inoltre di individuare i caratteri propri delineati dal magistero post-conciliare della perseveranza dei consacrati e di tracciare un percorso in grado di avviare una «teologia della perseveranza» in dialogo con la cultura di oggi. L intento è coniugare le fondamenta della tradizione cristiana con alcuni contributi della teologia contemporanea in grado di fondare ancora una scelta che sia «per sempre». Sommario 1. La vita consacrata dal Vaticano II: i dati di realtà. 2. Un solo fenomeno, molteplici chiavi di lettura. 3. Identità e testimonianza: la perseveranza nel magistero post-conciliare. 4. La perseveranza nel corso della storia. 5. I processi di secolarizzazione che hanno reso fragile la perseveranza della vita consacrata in epoca contemporanea. 6. I teologi del 900 e la perseveranza: tra esperienze di vita e pensiero. 7. La prova e il compito dei consacrati oggi: perseverare oltre l accidia. A mo di conclusione. Fragili e perseveranti. Note sull'autore | |
Scheda creata Sabato 7 febbraio 2015 | |
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