Descrizione | |
È un documento di interesse eccezionale sulla vita quotidiana e la dottrina dei monaci siriani, in un'epoca in cui la chiesa nestoriana, alla quale appartiene Giuseppe Busnaya (869-979), era una delle più fiorenti del mondo cristiano.
Sebbene indirizzato a quanti conducono una vita di solitudine, la genuinità del cibo spirituale che viene offerto in questo libro può essere recepito anche da quanti vivono in un cenobio o nel mondo.
Ogni uomo è chiamato alla contemplazione di Dio, che non è data dal la visione procurata dagli occhi del corpo, ma dalla conoscenza che avviene con tutte le energie e le facoltà dell'uomo: la mente, il cuore, l'anima, lo spirito, i sentimenti, i sensi esterni e quelli interni. Il manoscritto, da cui è tratto il libro porta il titolo "Vita di Rabban Giuseppe"di cui l'autore fu discepolo, nel periodo trascorso nel monastero di Mar Abramo di Beit Cayare e che fu presente alla sua morte. Giuseppe nasce nel villaggio di Beit Edrai nell'869. Rimasto orfano di padre, si occupa di crescere i suoi fratelli e la sorella. All'età di trent'anni circa, Giuseppe entra nel monastero di Rabban Hormizd. Dopo quattro anni trascorsi nel cenobio si ritira a condurre vita solitaria in una cella non lontana dalla comunità, e infine si ritira a vita solitaria. Rimarrà in una stretta e povera cella per circa dodici anni. Nel 929, dopo trent'anni di vita monastica trascorsi nel monastero di Rabban Hormizd, Giuseppe si trasferisce nel monastero di Mar Abramo di Beit Çayarê, dove continua a vivere nel silenzio di una cella. Rabban Giuseppe comincia ad esercitare la paternità spirituale. Il 4 settembre 979 muore Rabban Giuseppe | |
Scheda creata Lunedi' 3 agosto 2015 | |
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