Il tema del peccato e della penitenza è venuto ad assumere negli ultimi decenni, non solo nell'ambito della Chiesa, ma anche in quello più largo della storia della sensibilità occidentale, una posizione sempre più rilevante. Il pensiero corre all'opera di Jean Delumeau << IL Peccato e la paura>> (Il Mulino 1887), ma anche al volume di Adriano Prosperi << Tribunali della Coscienza >> (Einaudi 1996) e a <> di Paolo Prodi (Il Mulino 2000) Il volume di Rusconi s'inserisce in questo clima di nuova attenzione, tracciando l'evoluzione del sacramento della penitenza fra il tredicesimo secolo, allorché il IV Concilio Lateranense (1215) stabilì l'obbligo della confessione almeno una volta l'anno, e la nuova disciplina della controriforma. Rusconi identifica le caratteristiche peculiari della confessione masso - medioevale studiando la dottrina teologica e canonistica e indagando la prassi pastorale. In particolare mette a fuoco il fissarsi della procedura (indagata attraverso la diffusione di manuali per la confessione) e mostra il ruolo primario che i frati degli ordini mendicanti ebbero nell'amministrazione di questo sacramento. L'autore. Paolo Rusconi insegna Storia del Cristianesimo nella facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università dell'Aquila. Sommario. 1. La confessione dei peccati e il sacramento della penitenza negli ultimi secoli del medioevo. 2. Trasmissione e controllo dei modelli di comportamento: dal pulpito al confessionale. 3. Il peccato, l'individuo e la Chiesa: << Ordinate confiteri >>. 4. Dal pulpito al confessionale: il ruolo dei frati. 5. Figure della confessione. 6. Coscienza e modelli alla vigilia della riforma. 7. Libretti per confessarsi bene. 8. Dal rogo dei << Confessionalia>> all'invenzione del confessionale.
|