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I colori del Pelmo. IL trono di Dio nell'iconografia e nell'arte. Catalogo della mostra realizzata a San Vito di Cadore nell'agosto del 2003 Bepi Pellegrinon - Gianluigi Cercenà - Antonella Arban - Rolly Marchi - Bepi Mazzotti - Piero Somavilla. Il monte Pelmo per i locali è anche conosciuto come "el Caregon del Cristo" in forma dialettale, ovverosia il trono di Dio La leggenda narra che dopo aver creato il mondo, Dio scese sulla terra ad ammirarlo Si accorse che la superficie era troppo pianeggiante e pensò di creare le montagne iniziando dalle Alpi Il suo lavoro durò una giornata intera, fino al tramonto. Dopodichè, il buon Dio volle riposarsi ma non vedeva altro che che cime appuntite. Pensò quindi di crearsi un comodo trono di roccia su cui sedersi ad ammirare la sua opera Da lì si poteva ammirare la Marmolada, le Tofane, il Cristallo, le Tre Cime di Lavaredo, l'Antelao La classica forma a poltrona del monte Pelmo è chiaramente riconoscibile ancora oggi Dalla leggenda alla realtà il passo è breve, ma il trono di Dio rimane tale e domina dall'alto la Val Fiorentina da un lato e i paesi di San Vito e Borca di Cadore dall'altro versante Il Pelmo, grandioso e terribile, ci mostra il suo volto duro di roccia aul quale fanno capolino infiniti spunti simbolici ed immaginativi che interagiscono con l'oggetto naturale e lo trasfigurano sino a farlo diventare soggetto emblemati co dell'osservare Antonella Alban | |
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