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Campedel
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CAMILLERI ANDREA
Privo di titolo
CAMILLERI ANDREA, Privo di titolo
Autore:
CAMILLERI ANDREA
Titolo:
Privo di titolo
Descrizione:
Editore:
Sellerio
Data di edizione:
marzo 2005
Pagine:
280
Dimensioni cm.:
12x17
ISBN13:
9788838920301
Codice:
175149
Collana:
La memoria 642
Prezzo:
Disponibilità:
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disponibile
Dati aggiornati a marzo 2005
1 - 26 1460
Lingua
Italiano
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La collana La memoria
"Verso la metà d'aprile del 1941 il professore di cultura militare del ginnasio liceo "Empedocle" di Girgenti, avvocato Francesco Mormino, principiò a firriare classi classi per spiegare a noi alunni (io allora andavo in prima liceo) il comu e il pirchì della grande adunata giovanilfascista che si sarebbe svolta a Caltanissetta il 21 di quello stesso mese. Il professore ci spiegò che ci saremmo dovuti recare a Caltanissetta per rendere omaggio all'unico martire fascista siciliano, Gigino Gattuso, del cui sacrificio supremo ricorreva il ventennale". Partendo da questo episodio della sua giovinezza Camilleri racconta la storia del "martire fascista" ucciso da un "sanguinario socialista" nel 1921: e ricostruisce la vicenda con quella mescolanza di fatti e personaggi, carte e parole, verbali, rapporti, testimonianze - vere e false - fino al resoconto del processo dove l'imputato viene assolto: non è lui ad avere sparato il colpo mortale. Un manifesto anonimo si chiederà: "un fascista ammazzato da un alto fascista può essere chiamato martire fascista? Oppure è un semplice morto ammazzato privo di titolo? " La storia di Gigino Gattuso si intreccia con quella di Mussolinia, la colossale beffa di una città, nei pressi di Caltagirone, della cui esistenza soltanto Mussolini fu illuso. La posa della prima pietra, il 12 maggio del 1924, fu funestata da una serie di incidenti, tutti organizzati da nemici del regime, - il furto della bombetta di Mussolini e la sua sostituzione con un ridicolo cappello, i fischi dei caprai, la scomparsa della pergamena da incastonare nella prima pietra - che non facevano presagire nulla di buono... Nel 1930 Mussolinia non era ancora stata costruita. Il duce era impaziente e per non deluderlo fu approntato un falso: moderna e maestosa nel fotomontaggio si profilava la città-giardino. Ma poi, anche qui, intervenne un anonimo: con un altrettanto abile fotomontaggio aprì gli occhi al duce e decretò per sempre la caduta di Mussolinia.

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