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BULGAKOV SERGEJ
Lo spirituale della cultura
BULGAKOV SERGEJ, Lo spirituale della cultura
BULGAKOV SERGEJ, Lo spirituale della cultura
Autore:
BULGAKOV SERGEJ
Titolo:
Lo spirituale della cultura
Descrizione:
Editore:
LIPA
Data di edizione:
aprile 2006
Pagine:
155
Dimensioni cm.:
24,5x17,5
ISBN13:
9788886517928
Codice:
187376
Collana:
Il mantello di Elia 0
Prezzo:
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Dati aggiornati a aprile 2006
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Lingua
Italiano
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La collana Il mantello di Elia
Il mantello che Elia consegna è il segno tangibile della trasmissione della missione, dell'investitura di successione di Eliseo. Eliseo farà propria questa missione arrichendola dei tratti della propria personalità. E' così la tradizione della Chiesa, la trasmissione viva del contenuto divino-umano della Chiesa accolto nella libertà spirituale e nella creatività. Nella collana sono presenti i testi fondamentali dell'Oriente cristiano, corredati da una introduzione che ne aiuti a cogliere il nesso con la tradizione spirituale e di pensiero della Chiesa indivisa.
La cultura può essere spiritualmente neutra? L'evangelizzazioen è usare la cultura per fini che le sono estranei, oppure esiste una giustificazione religiosa della cultura in se? In che rapporto sta quanto è custodito dalla Chiesa e quanto si muove e si sviluppa esternamente ad essa? 11 scritti di Bulgakov rispondono a queste domande Sergij Bulgakov nacque nel 1871 a Livny e morì a Parigi nel 1944 I suoi antenati erano sacerdoti da sei generazioni Dopo essere entrato in seminario per poi uscirne in seguito ad una crisi religiosa, studia a Mosca, dove insegna nella stessa università economia politica e statistica dal 1896 Dopo due anni all'estero, a contatto con i rappresentanti della socialdemocrazia in esilio, pubblica nel 1901 la sua dissertazione su Capitalismo e agricoltura Dal 1901 al 1906 insegna al politecnico di Kiev Nel 1903 pubblica la raccolta di scritti Dal marxismo all'idealismo, significativa testimonianza della svolta che l'avrebbe portato progressivamente ad interessi telogici Dal 1907 al 1908 fa parte della seconda Duma Al momento della Rivoluzione del 1917 è tornato al cristianesimo e pubblica la sua prima grande opera teologica, La luce senza tramonto Membro del concilio panrusso del 1917-18, consigliere laico del nuovo patriarca Tichon, riceve l'ordinazione nel 1918 e impara a celebrare la liturgia a fianco di Pavel Florenskij Destituito dalla carica universitaria ad opera del nuovo potere sovietico, si ritira in Crimea Nel 1923 è espulso dalla Russia e, dopo un breve soggiorno a Costantinopoli e a Praga, è chiamato a Parigi dal metropolita Evlogij all'Istituto di teologia ortodossa di San Sergio Inizia un periodo di lavoro intenso e di attivo ministero spirituale; partecipa a molti incontri ecumenici e pubblica le sue opere teologiche fondamentali, definite "il più importante monumento della teologia ortodossa dopo la caduta di Bisanzio" In esse Bulgakov fa interagire i percorsi più vivi e importanti, ma anche più tormentati e contraddittori, della cultura europea tra '800 e '900 con la Tradizione espressa nei dogmi, nel culto e nella vita della Chiesa La sua dottrina sofiologica, elaborata principalmente sotto l'influsso di Solov'‰v e Florenskij, fu condannata nel 1935 dal sinodo di Karlovcy e dal metropolita Sergio di Mosca La sua morte, avvenuta il 12 luglio del 1944 in seguito ad un cancro alla gola, fu caratterizzata da segni eccezionali e circondata dal silenzio dei discepoli, che obbedirono così alle disposizioni del maestro Tutta la sua teologia gravita attorno al dogma cristologico e alla considerazione che le definizioni cristologiche richiedono un approfondimento della cristologia teandrica di Calcedonia Anche la teologia di Bulgakov parte tutta dalla centralità della cristologia: l'unione delle due nature nella sola Ipostasi del Verbo è possibile solo grazie a questo principio di conformità e di corrispondenza tra Creatore e creatura Il divino, in Cristo, è co-umano e l'umano è teandrico In tal modo l'Incarnazione non è un atto arbitrario di Dio, un "imprevisto ontologico", una violenza sull'uomo, ma l'entelechia del creato E' questo il movente anche delle sue speculazioni teologiche più discusse, quelle sofiologiche Presso le mura di Chersoneso La luce senza tramonto

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