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SERVITIUM
Benedire. Luglio - Agosto 2007
SERVITIUM, Benedire. Luglio - Agosto 2007
Autore:
SERVITIUM
Titolo:
Benedire. Luglio - Agosto 2007
Descrizione:
Editore:
SERVITIUM
Data di edizione:
settembre 2007
Pagine:
140
Dimensioni cm.:
11,5x19
ISBN13:
9771123931007
Codice:
201746
Collana:
Quaderni di ricerca spirituale 172
Prezzo:
Disponibilità:
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Dati aggiornati a settembre 2007
0 - 900 1162
Lingua
Italiano
Allegati:
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La collana Quaderni di ricerca spirituale
Interventi di : Antonini / M Ballarini / MC Bartolomei / G Benzoni / E D'Agostini / UGG Derungs / I Lizzola / S Maggiani / E Peyretti / G Piana / P Rota Scalabrini / A Serra / C Tricella

Il tema della benedizione percorre tutta la storia ebraico-cristiana, quasi un "filo scarlatto" che attraversa le generazioni e segna le vicende umane Cristo stesso "diventando maledizione per noi, ci ha riscattati dalla maledizione della legge, perché la benedizione di Abramo passasse alle genti" (cf Galati 3, 13-14)
La benedizione (eulog¡a) è riconoscimento esplicito della provvidenza divina, dei beni che Dio dissemina nella creazione e che elargisce all'uomo giusto, al popolo fedele, che divengono "benedetti"; ma è anche la buona eredità che passa da una mano all'altra, da padre a figlio e che si deve tradurre in generosità fino a "benedire quelli che maledicono" (cf Luca 6, 28), cosa, questa, che supera la "legge del taglione"

Esiste anche un'eulog¡a vanitosa (adulazione), un parlare arrogante e lusinghiero che inganna i semplici (cf Romani 16, 18): da questa ci si deve guardare perché produce divisione e ostacoli; sembra generosa, ma è soltanto velamento dei propri interessi ("del proprio ventre") Anche l'uso rituale della benedizione dovrebbe non "separare" o separarci dalle cose, ma ricordarcene la verità, richiamare al rispetto, alla salvaguardia, alla cura, alla buona relazione con esse, al pensiero dell'"eredità" ricevuta e da consegnare all'altro

La necessaria presenza della "benedizione", o l'urgenza di essa nei linguaggi delle relazioni, specie nell'oggi "evoluto", ci è parso un argomento da porre all'attenzione dei lettori per la sua possibile offerta di "grazia"

Tobi si avvicinò poi a Sara,
la sposa di suo figlio Tobia, e la benedisse:
"Sii la benvenuta, figlia! Benedetto sia il tuo Dio,
perché ti ha condotta da noi, figlia!
Benedetto sia tuo padre, benedetto mio figlio Tobia
e benedetta tu, o figlia! Entra nella casa
che è tua in buona salute e benedizione
e gioia; entra, o figlia!"
(Tobia 11, 17)

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