Descrizione | |
Bortot guarda dentro di sé‚ e fuori, nel mondo e, pur rimanendo incredulo, meravigliato, stupito,ammirato, indignato, deluso, amareggiato per ciò che vede, suggerisce che dobbiamo danzare come Dioniso, agire come il Nazareno e, magari, sfiorare Cioran! Dalla prefazione di Oscar Bertaggia Un linguaggio piano e leggero, a volte con tono irritato, altre ironico, laconico ma anche espressivo Fulcio Bortot, in questo Zibaldone di riflessioni aforismatiche, sfiora il suo Maestro Cioran, ne l senso che utilizza il suo stesso metodo di disvelamento della realtà, attraverso un nichilismo attivo che corrode la superficie esterna delle cose per lasciarne l?essenza in carne viva Il nichilismo attivo dell'autore si manifesta con la spada dello scetticismo filosofico, soprattutto nei confronti dei luoghi comuni e dei ?vitelli d?oro? del momento, accompagnato dallo scudo della solitudine malinconica, fondamentale per la progettazione e per la produzione letteraria e non, che necessitano l?allontanamento dalla folla rumorosa e sciocca. Queste due attitudini - scetticismo e solitudine - oltre che frutto di esperienza di vita e di studi colti, sembrano essere un'eredità acquisita dai suoi avi, contadini bellunesi diffidenti per natura, spesso citati nel corso del libro, ai quali il nostro attribuisce un'importanza non secondaria ai filosofi suoi maestri Al continuo aggiungere parole, atteggiamenti, visibilità, il nostro contrappone il togliere per arrivare all'autenticit… delle cose, senza alcun velo. Pertanto il messaggio: basta lagne e auto incensamenti - chieda una parte umiliano e dall'altra insuperbiscono oltremodo l'animo umano - ma sguardo virile e ironico sulla realtà. | |
Scheda creata Sabato 18 aprile 2015 | |
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