Descrizione | |
Nella Lettera ai Galati, Paolo parla chiaramente della sua vocazione: ha ricevuto il mandato di proclamare quello che egli chiama il «suo vangelo», l’annuncio della salvezza a ogni uomo, senza distinzione tra circoncisi e incirconcisi.
A una ventina d’anni di distanza dal martirio dell’apostolo, la penna di Luca affida agli Atti ben tre racconti su ciò che è avvenuto sulla via di Damasco – luogo metaforico del capovolgimento e della radicale trasformazione interiore – mettendo in luce la con versione di Saulo oppure evidenziando la sua vocazione profetica. Quell’episodio ha suggerito agli artisti l’immagine di Paolo che cade da cavallo – memorabile la raffigurazione di Caravaggio – e ha offerto la materia prima a rappresentazioni sceniche medievali dedicate all’apostolo. Sommario Prefazione (H. Cousin). I. Che cos’è una «conversione» nel mondo antico? (C. Tassin). II. La via di Damasco nel Nuovo Testamento (O. Flichy). III. La conversione di Paolo letta dai padri della Chiesa (M .-L. Chaieb – J.-N. Guinot). IV. Il Medioevo e la conversione di Paolo. V. La conversione di Paolo nell’iconografia. VI. Percorrere la via di Damasco in musica e in letteratura. VII. Sguardi ebraici contemporanei su Paolo (M. Berder). Indice delle citazioni. | |
Scheda creata Mercoledi' 23 settembre 2015 | |
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