Descrizione | |
La traduzione greca della Bibbia ebraica è, com'è noto, la prima e più importante traduzione apparsa nella cultura occidentale, il cui significato difficilmente potrebbe essere sottovalutato: senza Bibbia greca la storia europea sarebbe stata totalmente diversa, per non dire che nessun cristianesimo sarebbe stato possibile.
L'autrice colloca la traduzione greca cosiddetta dei Settanta nel suo contesto storico, mostra in che cosa consistette l'apporto dei creatori giudei di un'impresa tanto imponente, e approfondisce la funzione che la raccolta greca ebbe per secoli nella cultura sia giudaica sia cristiana. Una delle novità dello studio di Tessa Rajak consiste nel mostrare come le traduzioni bibliche greche siano servite per secoli da dispositivi di sopravvivenza culturale delle comunità giudaiche, e come ciò implichi un profondo cambiamento di prospettiva che comporta di riscrivere tutto un periodo di storia culturale ebraica non di rado presentato come racconto cristiano. Ne emerge un'immagine del giudaismo della diaspora che spesso si è trovato a dover cambiare atteggiamento nei confronti della cultura dominante e dei poteri imperialistici in cui via via venne a trovarsi, come del resto mostrano sia la lingua della traduzione greca, sia i testi che vennero a costituire la nuova raccolta biblica, sia non da ultimo gli usi a cui questi testi erano destinati. | |
Scheda creata Giovedi' 29 ottobre 2015 | |
La collana Introduzione studio Bibbia | |
Introduzione allo studio della Bibbia |
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