Descrizione | |
La Bibbia presenta molte figure d'infanzia, sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento. Alcune infanzie vengono raccontate, come quella di Gesù, di Esaù e Giacobbe, di Isacco, di Davide; si parla di bambini sacrificati dai pagani al Moloch e di bambini resuscitati, di infanzie tutelate e violate, di ragazzi profeti e di giovanissimi testimoni di miracoli. L'infanzia viene poi usata come metafora: della colpa, dell'innocenza, della tragedia, della cura, della speranza, dell'ignoranza e dell'umiltà . Infine il testo biblico presenta passaggi squisitamente pedagogici, che mettono in scena una relazione educativa tra genitori e figli o tra maestri e allievi. Questo libro va alla ricerca dei bambini nella Bibbia incrociando il metodo storico-critico della lettura del testo con una ermeneutica specificamente pedagogica. Il testo dunque apre a suggestioni sullo statuto dell'infanzia nel mondo giudaico e giudaico-cristiano ma anche a riflessioni sull'essere bambini ieri e oggi, sull'infanzia come oggetto di narrazione, di metafora, di educazione e di cura all'interno di discorsi sulla trascendenza, sulla fede, sull'Altro. | |
Scheda creata Martedi' 3 novembre 2015 | |
La collana Controeducazione | |
La Collana intende testimoniare, nell'ambito della cultura educativa - con particolare riferimento alla ricerca alimentata dalla filosofia - posizioni, approcci, tradizioni di pensiero, autori spesso poco presenti nel dibattito pedagogico, oppure relegati sullo sfondo o ancora ammansiti da operazioni di bonifica e sterilizzazione Intende altresì testimoniare una tale disposizione radicale a proposito di temi di forte richiamo e spessore etico e politico quali l'eros, il sacro, la morte, il corpo, la malattia e il danno, attorno ai quali richiamare ad interrogazioni non retoriche né di maniera, semmai investite di tutta l'ambiguità e l'inquietudine teoretica e esistenziale che investe tali questioni all'interno di riflessioni intransigenti e rigorose Nel tempo dei simulacri e della curvatura edificante e talora rassegnata di tanti contributi che si inscrivono nell'area della filosofia e della filosofia dell'educazione, questa collana vuole rimettere in circolazione l'estremo, il perturbante, il contagioso che la "parte maledetta" del mondo della cultura ci ha lasciato in eredità per non smettere di indignarci e per provocarci a sovvertire modelli di pensiero e pratiche comportamentali compromesse e pacificate |
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