Descrizione | |
La necessità interiore di raccontare la dura vita dei cavatori di pietre molari (detti in vernacolo locale molàs) ha generato “Storia di Bortolo”, personaggio della fantasia sensu lato, poiché l’autore, prima di cimentarsi nella stesura di questo romanzo, si è documentato molto, con piglio quasi scientifico. Ne ha cavato, dopo ragguardevoli fatiche, una storia non soltanto probabile, quanto addirittura verosimilmente fedele. D’immaginario resta solo il nome del protagonista, nonché i nomi di coloro i quali interagirono con egli. Il resto è verità. Generazioni di uomini hanno vissuto all’ombra delle scure e umide grotte chiamate Buse Mole, fin dai tempi antichi. Ora i molàs non ci sono più, ma le grotte sono ancora là, profonde e spettrali, inquietanti testimonianze di un passato fatto di fatiche e tribolazioni ormai abbandonate all’oblìo. La vita di Bortolo racchiuderà tutto questo. Nato nel paese delle mole nel lontano 1885, vi trascorrerà l’intera esistenza perché la bellezza del la sua terra lo terrà legato ad essa. La pietra ce faticosamente estraeva dava sostentamento, ma portava ad una morte prematura per effetto della silicosi. Così, anche per lui, ad un certo punto, la maledetta pussièra gli premerà nel petto fino a farlo soffocare nel suo letto. Quella era la tremenda sorte a cui tutti i molàs erano destinati. | |
Scheda creata Venerdi' 22 gennaio 2016 | |
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