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De Masi Domenico
Lavorare gratis, lavorare tutti
De Masi Domenico, Lavorare gratis, lavorare tutti
Autore:
De Masi Domenico
Titolo:
Lavorare gratis, lavorare tutti
Descrizione:
Perché il futuro è dei disoccupati
Editore:
Rizzoli libri
Data di edizione:
marzo 2017
Pagine:
256
Dimensioni cm.:
14x22
ISBN13:
9788817092265
Codice:
293334
Collana:
0
Prezzo:
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Lingua
Italiano
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De Masi Domenico, Lavorare gratis, lavorare tutti, Rizzoli in campedel.it
Descrizione
Ormai non esiste famiglia dove non ci sia un figlio, un parente o un amico che non sia disoccupato. Se ne parla come di un appestato, abbassando la voce per non farsi sentire dagli estranei, e comunque sospettando che, sotto sotto, si tratti di un fannullone o di uno scapestrato.
Con la disoccupazione giovanile stabile oltre il 40 per cento, l'Italia è oggi un Paese con milioni dì questi fannulloni e scapestrati. Tutte le soluzioni sperimentate finora, compresi i voucher e il jobs act, celano l'intento di ampliare a dismisura un esercito di riserva professionalizzato e docile, disponibile a entrare e uscire dal mondo del lavoro secondo le fluttuazioni capricciose del mercato. Invece bisognerebbe avere il coraggio di affrontare il problema in tutta la sua gravità: la disoccupazione non solo non diminuirà, ma è destinata a crescere. Basta guardarsi intorno: ieri le macchine sostituivano l'uomo alla catena di montaggio, domani software sempre più sofisticati lavoreranno al posto di medici, dirigenti e notai.
Insomma, il progresso tecnologico ci procurerà sempre più beni e servizi senza impiegare lavoro umano. E la soluzione non è ostacolarne la marcia trionfale, ma trovare criteri radicalmente nuovi per ridistribuire in modo equo la ricchezza. Per questo i disoccupati e tutti coloro che temono di poterlo diventare, se vogliono salvarsi, devono adottare una precisa strategia di riscatto.
Perché pretendere un comportamento e un'etica ritagliati sul lavoro quando il lavoro viene negato?
Perché non trasformare i disoccupati in un'avanguardia di quel mondo libero dal lavoro e sperimentare le occasioni preziose offerte da quella libertà?
Ciò che oggi si prospetta non è conquistare, lottando con le unghie e con i denti, un posto di ultima fila nel mercato del lavoro industriale, ma sedere nella cabina di regia della società postindustriale.
La soluzione è un nuovo modello di sviluppo e di convivenza, che possa condurci verso approdi sempre meno infelici.
Scheda creata Martedi' 14 marzo 2017

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