Descrizione | |
Questo è un paese che si chiama Cergnai, nelle montagne del bellunese. Vi sono quindici case, una Chiesa, una scuola, una latteria e tre fontane. Inizia così il diario scritto con franchezza da una maestra che, trasferita in questo paese nel 1952, ne vive la miseria e l'atmosfera di piccole maldicenze e di contraddizioni attraverso il rapporto gioioso, spesso difficile, con i bambini della sua classe. Franca Marinelli nasce a Verona il 26 febbraio 1927 da Alfredo Marinelli, pugliese, Ten. Col. di artiglieria alpina e Ines de Lotto di origine cadorina e veneziana. Insieme alla sorella Marinella, che diverrà pittrice, trascorre l'infanzia tra Verona, Cremona e Belluno, dove risiederà dal 1937 al 1954, anno in cui si trasferirà insieme alla madre e alla sorella a Roma. Conseguita la maturità classica presso il Liceo Statale di Belluno, nonché l'abilitazione all'insegnamento come maestra elementare, frequenta fino al III° anno la facoltà di Medicina presso l'Università di Padova che lascerà in seguito all'assegnazione di una borsa di studio presso l'Università di Vienna dove si diplomerà in Fisiochinesiterapia. Dal 1951 al 1953 è maestra elementare a Cergnai di Santa Giustina in provincia di Belluno. Trasferitasi a Roma, inizia a lavorare nella scuola di perfezionamento in Fisiochinesiterapia per infermiere professionali dell'INAIL, arrivando a ricoprire il ruolo di vicedirettrice fino al 1958, anno in cui si ritirerà d al lavoro in seguito alla nascita della figlia Elena Mandolesi Marinelli. Riprenderà la professione a metà degli anni '60 perfezionandosi in patologie dell'udito e del linguaggio presso la Clinica Otorinolaringoiatrica e prestando servizio come terapista della riabilitazione presso l'Istituto di Neuropsichiatria Infantile dell'Università di Roma. Pertanto ha svolto prevalentemente la sua carriera lavorativa come rieducatrice motoria e del linguaggio per bambini con disabilità dalla prima infanzia in strutture pubbliche e private di Roma fino al 1992, anno del pensionamento. A metà degli anni '80 il suo iter personale è stato segnato da una conversione religiosa, che l'ha portata a prendere i voti come oblata secolare presso il Monastero delle Benedettine di Santa Scolastica di Civitella San Paolo (Rm). Questa fase le ha permesso di conciliare il lavoro con le responsabilità della famiglia e di porsi in modo più armonioso e pacificato di fronte ai significati della propria esistenza. E’ de ceduta l’11 Novembre del 1993, a soli 66 anni, a causa di una malattia neurodegenerativa. | |
Scheda creata Martedi' 4 aprile 2017 | |
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