Descrizione | |
"Il romanzo breve di Marco Pozzali ha una qualità che occorre subito segnalare, cioè la scioltezza della scrittura e la luminosa semplicità della cronaca vissuta. Orientato verso il mistero di un Paese lontano, il racconto piega poi per naturale inclinazione verso un territorio molto più noto e psicologicamente comprensibile: quello della natura sentita nella sua tremenda bellezza. Una bellezza che si confonde con il terrore della solitudine. È proprio la solitudine che conduce il gioco di queste pagine. La storia è breve ed essenziale: si tratta semmai di concluderla con il timbro religiosamente disperato della fine. L'autore è riuscito nel non facile compito d'accompagnarci verso questo finale che si svolge sul e dentro il rito della montagna, una bellissima e tragicamente affascinante montagna, molto vicina a Dio ma avvolta nel silenzio di una storia terminata. Il personaggio che chiude la propria avventura terrena è descritto a tratti come un vinto e a tratti, invece, come un vincitore e in questa lotta silenziosa e paradossale ogni minimo dettaglio è narrato secondo il ritmo che spesso ritroviamo nelle sceneggiature cinematografiche, sino alla conclusione finale che ci prende come un morso alla gola." (Giuseppe Marchetti, critico letterario) | |
Scheda creata Sabato 17 marzo 2018 | |
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