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RICCY' RICCARDO
Cuore di cobra
RICCY
Autore:
RICCY' RICCARDO
Titolo:
Cuore di cobra
Descrizione:
confessioni di un ciclista pericoloso
Editore:
Piemme
Data di edizione:
maggio 2018
Pagine:
238
Dimensioni cm.:
15x21
ISBN13:
9788856665451
Codice:
305364
Collana:
0
Prezzo:
Disponibilità:
* Offerta valida 30 giorni (fino ad esaurimento scorte)
€ 17.01
PRODOTTO ESAURITO: non disponibile
Dati aggiornati a maggio 2018
0 - 310 0
Lingua
Italiano
Allegati:
Non disponibile
NON DISPONIBILE

RICCY' RICCARDO, Cuore di cobra, Mondadori in campedel.it
Descrizione
«Racconto il ciclismo, sperando che la verità, che non può cambiare ciò che è stato, possa almeno contribuire a cambiare ciò che sarà». «Pensate che i grandi che hanno scritto la storia del ciclismo e che sono stati coinvolti a vario titolo in scandali doping fossero diversi dal resto del gruppo? Che fossero migliori o peggiori degli altri? Credete che, prima di loro, di quegli anni, la situazione fosse diversa, o che possa essere cambiata negli anni successivi? Pensate che si possano fare 200 chilometri al giorno per tre settimane tra sole, gelo, pioggia, vento e neve solo a pane e acqua? Pensate che si possa davvero vincere così, o che ci sarebbe mai una TV disposta ad aspettarti al traguardo in diretta per 7, 8, 10 ore, cioè il tempo fisiologico per un tappone di montagna con 4.500 metri di dislivello? E, una volta arrivati, essere pronti già il mattino dopo a rifare la stessa cosa? Vi siete mai chiesti perché ogni tappa di un grande giro arriva d'abitudine tra le 17 e le 17,30? Perché in quell'orario si d eve arrivare, se no 'non ci stiamo con il palinsesto, e addio a pubblicità e spot'. Per farci coraggio, per sopportare quella fatica immane, ci chiamiamo El Diablo, o il Killer, o il Re Leone. O il Cobra, come me. Per darci forza, perché così ci vogliono le persone che ci aspettano anche per giorni accampati su una curva. E, allora, come polli d'allevamento, ci alleniamo e ci 'curiamo', qualcuno per vincere, i più semplicemente anche solo per tenere il passo, stare a ruota. Solo col doping non vinci. Senza doping non vinci. Questa è la regola aurea del gruppo. Forse avrei dovuto rinunciare a quel soprannome, Cobra, troppo minaccioso, infido. Roba da far paura agli avversari, ma quasi anche a me. In fondo, ero soltanto uno del gruppo.»
Scheda creata Martedi' 8 maggio 2018

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