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MANGUEL ALBERTO
Vivere con i libri Un'elegia e dieci digressioni
MANGUEL ALBERTO, Vivere con i libri Un
Autore:
MANGUEL ALBERTO
Titolo:
Vivere con i libri Un'elegia e dieci digressioni
Descrizione:
Editore:
Einaudi
Data di edizione:
novembre 2018 1^ edizione
Pagine:
128
Dimensioni cm.:
12x18
ISBN13:
9788806239770
Codice:
311040
Collana:
Frontiere Einaudi 0
Prezzo:
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Dati aggiornati a novembre 2018
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Italiano
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MANGUEL ALBERTO, Vivere con i libri Un'elegia e dieci digressioni, Einaudi in campedel.it
Descrizione
Vivere con i libri. Un'elegia e dieci digressioni
by Alberto Manguel
pubblicato da Einaudi


«Uno scrittore scrive quello che può, un lettore legge quello che vuole», disse una volta Jorge Luis Borges.
Intendeva che il lettore gode di una libertà che allo scrittore è preclusa: libertà di immaginare e di imparare, certo, ma anche libertà di leggere o non leggere un libro, di decidere cosa è o non è un classico, di ignorare le mode o gli obblighi di lettura.
Un lettore o è libero o non è.
Forse non è eccessivo definire Alberto Manguel, scrittore, traduttore, critico, direttore della Biblioteca nazionale argentina, il «lettore definitivo». E infatti nel corso di una vita intera dedicata ai libri ha costruito una biblioteca personale di oltre 35.000 volumi.
Ma cosa succede quando si ritrova a dover traslocare dalla sua casa nella Loira a un piccolo appartamento newyorkese? Succede che deve scegliere quali volumi portare con sé e quali lasciare in un deposito, passarli in rassegna, uno dopo l'altro, e ascoltare la loro voce.
La biblioteca di Manguel, a parte una manciata di esemplari, non possiede volumi particolarmente rari: è composta tanto di umili tascabili quanto di volumi rilegati in pelle, di novità luccicanti e di malconci libri che si porta dietro in ogni trasloco fin da quando era bambino, libri belli e libri brutti.
Il fatto è che i libri raccontano tutti una storia.
Non solo quella che c'è scritta dentro (che a volte non è nemmeno la più importante), ma quella che si portano dietro. Perché ogni biblioteca è un luogo di memoria: sugli scaffali si succedono non solo i volumi ma anche il ricordo di quando leggemmo quel determinato testo, la città in cui l'abbiamo comprato, la persona che ce lo consigliò, il piccolo o grande dolore che quella lettura ha saputo lenire.
Una libreria è una collezione di malinconie e di gioie, un repertorio di persone amate o dimenticate, un tributo alla speranza (o all'illusione) che quell'inerme massa di carta possa in qualche modo restituirci l'immagine degli individui che siamo.
Così, mentre imballava la sua biblioteca e ne ascoltava la voce, Manguel ha scritto questa luminosa elegia con «dieci digressioni» che è tanto un diario di letture quanto una meditazione appassionata e urgente sulla lettura nel tempo presente; un'autobiografia e una riflessione sull'importanza delle biblioteche pubbliche e delle librerie per cucire insieme il tessuto civile di una comunità; una storia d'amore e di libertà degna  di Eco e di Borges.
Scheda creata Giovedi' 22 novembre 2018
La collana Frontiere Einaudi

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