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MAKSYMOWICZ - RODARI
Bambina che non sapeva odiare La mia testimonianza
MAKSYMOWICZ - RODARI, Bambina che non sapeva odiare La mia testimonianza
Autore:
MAKSYMOWICZ - RODARI
Titolo:
Bambina che non sapeva odiare La mia testimonianza
Descrizione:
Prefazione di papa Francesco
Editore:
Solferino
Data di edizione:
gennaio 2022
Pagine:
208
Dimensioni cm.:
14x21
ISBN13:
9788828208303
Codice:
340657
Collana:
0
Prezzo:
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MAKSYMOWICZ - RODARI, Bambina che non sapeva odiare La mia testimonianza, Solferino in campedel.it
Descrizione
La bambina che non sapeva odiare. La mia testimonianza
Autore: Maksymowicz Lidia , Rodari Paolo
Editore: Solferino
Categoria: Biografia e genealogia
Data di Uscita: 20/01/2022


«Quando vado da Mengele vengo addormentata, per cui quando esco non ricordo esattamente cosa sia accaduto. Mi sveglio ed è il mio corpo a parlare e a raccontarmi». Lidia Maksymowicz aveva tre anni quando è entrata assieme a sua madre nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. E per tredici mesi è sopravvissuta in quell'inferno, nella baracca dei bambini: una delle piccole «cavie» degli esperimenti del dottor Josef Mengele. La madre di Lidia, cattolica, fin dai primi giorni aveva aderito alla Resistenza bielorussa: una ragazza, con una figlia di pochi anni, che aveva deciso di entrare in clandestinità e di opporsi alla barbarie nazista. I boschi della Bielorussia sono l'ultima luce che Lidia ricordi, prima del buio di Auschwitz. Da cui esce nel gennaio del 1945, dopo la liberazione, per mano a una donna che non è sua madre: una polacca, senza figli, che decide di adottare una delle «orfanelle» rimaste sole in un campo disseminato di cadaveri.
Lidia cresce con lei.
Ma non dimentica la sua vera madre. Non smette di credere che sia viva, di cercarla. E in una storia che sa di miracolo la ritroverà. Del campo, Lidia ricorda il silenzio: a denti stretti, impegnata a sopravvivere, senza potersi permettere nemmeno un'emozione. Oggi ha ritrovato la voce e ha deciso di dedicare la vita a gridare: mai più. Perché tutto può ancora succedere di nuovo. «Prima che i campi aprissero quale fu l'errore? Dare cittadinanza a parole di una ostilità fuori da ogni logica, ma d'un tratto ritenute legittime. Così è ancora oggi. Torniamo ad ammettere parole che sanno di odio, di divisione, di chiusura. Quando le sento in bocca ai politici, mi manca il fiato.
Qui, nella mia Europa, a casa mia, ancora quelle terribili parole. È esattamente adesso, in momenti come questi, che può ridiscendere il buio».
Prefazione di Papa Francesco.

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Scheda creata Martedi' 25 gennaio 2022

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