Alessandro Barbero | |
«Un mondo che si considera prospero e civile, segnato da
disuguaglianze e squilibri al suo interno, ma forte di un’amministrazione
stabile e di un’economia integrata; all’esterno, popoli costretti a
sopravvivere con risorse insufficienti, minacciati dalla fame e dalla
guerra, e che sempre più spesso chiedono di entrare; una frontiera
militarizzata per filtrare profughi e immigrati; e autorità di governo che
debbono decidere volta per volta il comportamento da tenere verso queste
emergenze, con una gamma di opzioni che va dall’allontanamento forzato
all’accoglienza in massa, dalla fissazione di quote d’ingresso
all’offerta di aiuti umanitari e posti di lavoro. Potrebbe sembrare una
descrizione del nostro mondo, e invece è la situazione in cui si trovò per
secoli l’impero romano di fronte ai barbari.» Sommario Introduzione Frontiere e mobilità umana nell’impero romano 1 – Deportazioni e immigrazione sotto il principato 2 – L’arruolamento di stranieri nell’esercito fino agli Antonini 3– Una svolta: l’epoca di Marco Aurelio 4– Esercito e cittadinanza nell’età dei Severi 5– La crisi del III secolo 6– Ripopolamento e reclutamento sotto la tetrarchia 7– L’età di Costantino 8– Immigrazione e reclutamento sotto la dinastia di Costantino 9 – Ideali umanitari e sfruttamento degli immigrati sotto Valentiniano e Valente 10 Teodosio e il tentativo di assimilare i Goti 11– Truppe limitanee e impiego di barbari a difesa delle frontiere 12– Una leggenda storiografica: i «laeti» 13– L’esercito come «melting-pot» 14– Il fallimento dell’integrazione gotica
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