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Le lettere qui raccolte sono state scritte dalle vittime dell’Olocausto
e hanno raggiunto i propri destinatari per vie tortuose e spesso impensate.
Ciascuna di loro, ingenua, disperata, incredula, rassegnata, è
testimonianza unica e senza filtri della Shoah e del suo impatto brutale
sulla vita di milioni di individui; persone comuni che, fino a un attimo
prima di perdere tutto, cullavano ambizioni, progetti, amori.
Le hanno scritte sulla soglia delle case da cui venivano strappati, con la
consapevolezza della morte incombente, o con gli occhi ancora pieni
dell’orrore toccato ad altri.
La loro sofferenza e le loro storie, annotate in fretta e furia un attimo
prima che fosse troppo tardi, sono una memoria indimenticabile degli abissi
che possono travolgerci.
Ma sono anche il segno del fallimento del
progetto nazista di trasformare gli ebrei in non uomini: fino all’ultimo
respiro chi ha scritto queste parole ha mantenuto la sua dignità e la
speranza di non essere dimenticato
Indice
Premessa - Sulle lettere di Israel Gutman -
Introduzione di Zwi Bacharach
- Nota all’edizione italiana di Fiorella Gabizon
- L’Olocausto riflesso nell’esperienza personale di Zwi Bacharach
- LE LETTERE
- Epilogo di Zwi Bacharach
- Indice dei nomi
- Indice dei luoghi
- Indice analitico
Lettere dai Ghetti
dai treni piombati, dai campi.
Parole dolorose sottratte all'oblio.
Una lettura sconvolgente
che apre uno squarcio
sull'animo dei condannati a morte
della Shoah, sulla loro coscienza
di una morte estrema,
la morte di tutti e di ognuno.
Anna Foa
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