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Hélène Berr

Il diario di Hélène Berr

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Una lettura emozionante, una voce che richiama "da dentro la storia"... La storia di una giovane donna vittima della barbarie nazista...

Hélène Berr ha vent’anni, è carina, innamorata, studia alla Sorbona e suona il violino. Le piace scrivere e così inizia a tenere un diario al quale affida cronaca quotidiana e pensieri intimi. È il 7 aprile 1942, una stagione dolcissima.
Ma Hélène è ebrea e la storia, implacabile, fa irruzione nel mondo della giovane donna: l’occupazione nazista, le leggi razziali, l’umiliazione della stella gialla, il sequestro dei beni.

 Un percorso che si fa sempre più fosco mentre quelle che all’inizio filtrano come voci allarmanti - le retate, le camere a gas - si trasformano via via nella più orribile condanna.

L’ultimo appunto nel diario di Hélène è del 15 febbraio 1944 e si conclude con tre parole agghiaccianti: “Orrore! Orrore! Orrore!” Alcuni giorni dopo sarà deportata ad Auschwitz e morirà di tifo a Bergen-Belsen poco prima della liberazione del campo.


Prendendosi cura di affidare quelle pagine preziose alla cuoca di casa, Hélène riesce a consegnare alla storia e a Jean - che oggi con gli eredi Berr ne autorizza la pubblicazione - un documento di straordinario valore e autenticità.