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La violenza ci appartiene, è parte integrante della vita. Anzi, è insita nell’uomo: da queste «scandalose» considerazioni parte Luigi Zoja per indagare senza ipocrisie le origini degli impulsi distruttivi che abitano l’essere umano.
M Senza ignorare l’immenso balzo in avanti che la violenza ha compiuto con la modernità, dal punto di vista tecnologico e antropologico,
"Contro Ismene" passa in rassegna fenomeni che hanno segnato le vicende del genere umano: dalla violenza spettacolarizzata di Roma antica, fino al
recente scontro di civiltà con il mondo medio-orientale, passando dalla sanguinosa conquista spagnola del Messico e dai genocidi del XX secolo. Come dice il titolo di un capitolo e del libro, Zoja dà voce a chi, al pari di Antigone con la sorella Ismene, si schiera contro la brutalità, del singolo e dello stato, in cerca di «anticorpi culturali» all’istinto di distruzione. Senza di essi «la violenza può divampare in tempi paurosamente brevi», mentre invece «graduali, faticose e in buona parte individuali sono le opere di prevenzione cui siamo chiamati a contribuire». M |