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Finalmente lo stiamo capendo: il nostro pianeta è finito ed è limitata la sua possibilità di soddisfare i bisogni dell'umanità, soprattutto se vivesse tutta la sua parte più ricca e spensierata.
Insomma la coscienza dei limiti rende ancora più evidente la disparità - nel possesso e nell'uso - di ciò che natura offre.
Eppure, appena scoppia un conflitto ecologico, sia la costruzione di un termovalorizzatore sia la realizzazione di un'infrastruttura stradale "pesante", non si fa altro che delegar
e tutto all'autorità degli scienziati, dei tecnici e degli esperti, regolarmente non concordanti.
Invece, le controversie ambientali non sono solo questione di scienza e tecnica, ma anche di democrazia.
Perché attraverso la decisione stabiliamo che "tipo di vita scegliamo di vivere". La democrazia è con urgenza chiamata a tradurre la domanda di partecipazione e di inclusione nello scenario globale.
La strada democratica e consensuale è obbligata ma difficile poiché entrano in gioco questioni relative ai modelli economici, di sviluppo, di sostenibilità, agli stili di vita, ai principi etici di equità estesi non solo a tutti gli umani, ma anche agli altri esseri viventi.
Questo volume offre un gioco di simulazione, collaudato e completo, per educare alla costruzione di soluzioni positive, nonviolente e condivise. Giocando si sviluppa, infatti, una maggiore consapevolezza della complessità dei sistemi naturali, si promuove una riflessione sulla conoscenza e sull'interpretazione del
la realtà, da parte delle persone e della comunità scientifica.
I giochi di ruolo possono essere una buona palestra per potenziare le capacità di ascoltare e di esprimere le proprie idee. M |