Il testo è un invito all’esperienza corporea rivolto a tutte le persone che, per professione e intima vocazione, si dedicano al corpo sofferente, in particolare ai fisioterapisti, ma anche a tutti coloro che lavorano nell’ambito delle altre professioni riabilitative e, più in generale, delle professioni educative e di cura.
Il corpo sofferente è innanzitutto corpo che sente, e nel suo stesso sentire possiamo riconoscere le condizioni di possibilità dell'esperienza terapeutica.
Ogni percor
so riabilitativo è fin da subito intersoggettivo in senso pieno: il corpo del terapista e quello del paziente condividono le stesse esperienze essenziali, al di là delle differenze di ruoli. Il contatto corporeo, specie nel gesto di terapia manuale, diventa espressione dinamica di un'autentica relazione terapeutica quando si emancipa dalla concezione tecnico-strumentale e dagli atteggiamenti di uso e controllo del corpo, basati su criteri di normalità ed efficienza.
In questa prospettiva,
l'autore rileva i limiti dello scientismo applicato in riabilitazione e delinea un percorso dove il corpo si fa gesto terapeutico. Esplorandosi nel vivo delle proprie percezioni, emozioni e condizioni di esistenza, il corpo si riscopre nelle forme gestuali quale senso originario dell'esperienza di sé e del mondo.
Il testo è un invito all'esperienza corporea sensibile e riflessiva, rivolto a tutte le persone che, per professione e intima vocazione, si dedicano al corpo sofferente, in particolare a
i fisioterapisti; ma anche a tutti coloro che lavorano nell'ambito delle altre professioni riabilitative e, più in generale, delle professioni educative e di cura.
L'autore
Natale Migliorino, fisioterapista e osteopata, con una lunga esperienza professionale e didattica, è professore a contratto di Kinesiterapia speciale e di Introduzione ai metodi di ricerca qualitativa in riabilitazione presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Padova e promotore di iniziative formative di fe
nomenologia esperienziale in ambito riabilitativo.
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