"Un illustre contemporaneo di Goldoni, Denis Diderot (grande illuminista, padre della Enciclopedia), ricorda la propria giovanile tentazione di fare l'attore, e si confessa con lucida onestà: "Quale era il mio progetto?
Essere applaudito?
Forse.
Vivere familiarmente con le donne di teatro che io trovavo infinitamente amabili e che io sapevo molto facili?
Sicuramente".
Ciò che conta – nel sogno di diventare uomo di teatro – non è tanto il successo, l'applauso del pubblico,
bensì la possibilità di una vita più libera e più libertina, con le belle attrici che risultano "infinitamente amabili" e al tempo stesso "molto facili", cioè di facili costumi.
Ecco, Goldoni non ha la limpida trasparenza delle esternazioni di Diderot, ma appartiene allo stesso secolo e alla stessa visione del mondo».
L'autore
Roberto Alonge cestina con un colpo secco la tradizione che ci ha consegnato il ritratto stereotipato del 'buon papà Goldoni' e illustra al contrario il pro
filo di un artista organicamente inserito nel Settecento libertino di Casanova e del marchese De Sade.
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