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peggio della guerra

GOLDHAGEN DANIEL JON

Peggio della guerra

Mondadori

Dall'Europa al Kenia, dal Guatemala all'Indonesia, dalla Cambogia al Darfur i genocidi hanno tristemente caratterizzato il XX secolo.
Sotto forma di vere e proprie carneficine, di carestie tutt'altro che inevitabili e di espulsioni di massa hanno causato, negli ultimi decenni, molti più morti che le stesse guerre.

Ma che cosa spinge gli esseri umani a massacrare centinaia, migliaia, milioni di persone?
Quali sono le condizioni che generano i genocidi? 
E quali i meccanismi che li scatena no?

Daniel Jonah Goldhagen, studioso di fama internazionale e autore del discusso I volonterosi carnefici di Hitler, in questo nuovo saggio, frutto di dieci anni di lavoro, sostiene che le maggiori atrocità commesse nell'ultimo secolo non sono semplicemente l'effetto, come in genere si pensa, di differenze culturali e religiose, di antiche contese territoriali, di rancori o di conflitti mai risolti, ma sono sempre originate da precisi calcoli e da una chiara volontà dei persecutori.
Lungi dal l'essere violente esplosioni di follia collettiva o sfoghi di una comunità ferita, questi assassinii sono dei veri e propri atti politici.

Avvalendosi di un'ampia documentazione, supportata da interviste a vittime e carnefici, Goldhagen indaga i più grandi genocidi del Novecento analizzandone le ragioni più profonde, le caratteristiche peculiari, i metodi di attuazione. Nonostante le differenze geografiche e temporali, gli atti eliminazionisti - dall'Olocausto al genocidio in Iugoslavia, dal mass acro dei curdi al più recente caso in Ruanda - presentano caratteristiche simili, la cui analisi ci aiuta a comprendere come affrontarli e come porre loro un limite.

Peggio della guerra è un duro atto di accusa verso il sistema politico mondiale e un accorato appello civile.
Milioni di persone vivono ancora oggi in paesi governati da regimi che sono stati e sono intrinsecamente inclini a perpetrare stragi di massa.
È possibile allora prevenire, almeno in parte, i genocidi, salvando mi lioni di vite umane? Forse sì, risponde Goldhagen, a patto però di ridisegnare profondamente l'ordinamento politico mondiale, sostituendo l'ONU con un nuovo ente dedicato e mettendo in atto un piano d'azione negli Stati sotto minaccia. 
Un programma ambizioso, ma soprattutto un suggerimento concreto e un'esortazione ad agire rivolta ai governi dei paesi democratici, incapaci fino a oggi di capire le vere cause dei genocidi e di trovare rimedi o soluzioni.

La collana: Saggi

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Data ultimo aggiornamento: Venerdi' 8 ottobre 2010