L'affascinante storia di Gianni Rusconi, alpinista di Valmadrera che ha realizzato un’impressionante serie di ascensioni invernali sulle più grandi pareti delle Alpi, tra il 1968 e il 1977. Una lunga stagione alpinistica che Gianni ha sempre condiviso con l’inseparabile fratello Antonio e con gli amici Crimella, Villa e Tessari dando vita al leggendario team dei “5 di Valmadrera”.
La sua attività invernale, affiancata anche da altri validi compagni c
ome Fabbrica, Lanfranchi, Chiappa, Steinkotter, Ravà e Crippa, si è sempre distinta per un forte spirito di gruppo che ha permesso di superare ogni difficoltà.
Di solide basi morali, Rusconi realizzò una serie di incredibili e audaci prime invernali.
In quegli anni l’inverno era rigido, nevoso e soprattutto lungo. Ciò obbligava Rusconi a delle imprese memorabili che duravano intere settimane di permanenza in parete. Dalla direttissima alla parete Sud della Torre Trieste, alla Vi
a delle Guide al Crozzon di Brenta, dalle nuove vie (in inverno) sul Pizzo Badile, sul Pizzo Cengalo e sulla parete Nord-Ovest del Monte Civetta. Poi ancora prime invernali come il temuto Diedro Philipp-Flamm in Civetta, sul Monte Bianco la nuova via al Pilier d’Angle e le invernali alla Chandelle du Tacul, al Pic Gugliermina e al Dente del Gigante. Infine, le spedizioni extraeuropee in Alaska, Perù e Himalaya. Tutte montagne di grande fama, sulle quali è stata vissuta una lunga carriera invernale c
he da allora non risulta ancora eguagliata.
Una vita vissuta affrontando i problemi più difficili, nella stagione meno favorevole, incurante dei numerosi bivacchi, sfidando il gelo, la tormenta e le valanghe. Una storia di tenacia, di volontà e d’amicizia.
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