È l'ultima opera scritta da Tommaso Moro (1477-1535) mentre si trovava in carcere, nella Torre di Londra, in attesa dell'esecuzione capitale, prima che gli venisse tolta la possibilità di scrivere. L'opera si conclude significativamente nel punto in cui i soldati ''mettono le mani addosso a Gesù''.
Si tratta di una lunga riflessione che lo statista inglese scrive in uno stile che va dalla meditazione, all'esortazione, all'ironia, all'enfasi oratoria, alla lucidità argomentativa, se sono in gioc
o questioni teologiche.
Profondità del contenuto ed eleganza della forma documentano la statura spirituale e culturale di un grande personaggio che ha segnato l'Inghilterra del 1500 e che è tutt'ora di grande attualità.
È un testo libero da schemi, al di là del seguire la progressione della Passione; i temi sono quindi diversi: la preghiera, la paura di fronte al martirio, la necessità di vegliare e di superare la pigrizia nell’operare il bene, le ragioni della tristezza di Cristo.
È st
rutturato in due parti (la seconda molto più breve) in cui ogni capitoletto è preceduto dal testo evangelico che viene commentato o meditato.
Il volume è l’edizione economica dell’opera apparsa nella collana Letture cristiane del secondo millennio e conserva la traduzione di Simona Erotoli, e le introduzioni e i commenti di Domenico Pezzini.
I classici della spiritualità cristiana di tutti i tempi per nutrire lo spirito e allargare gli orizzonti del pensiero
|