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GAMBINI FABRIZIO

L'ora del falso sentire

Franco Angeli

L'Organizzazione Mondiale della Sanità fa sapere che nel 2020 la depressione sarà la seconda malattia invalidante e la prima per diffusione nel mondo. Il contesto in cui questo avviene indica, da un lato, la caduta della trascendenza e la secolarizzazione, con il contestuale affermarsi in termini di opinione diffusa del primato del pensiero scientifico, e, dall'altro, l'apoteosi dell'individualismo come filosofia di fondo di un liberismo senza confini, che ha, tra le sue conseguenze, l'insopportabilità sog gettiva dell'affioramento di quanto sembra sfuggire al controllo della volontà.L'Organizzazione Mondiale della Sanità fa sapere che nel 2020 la depressione sarà la seconda malattia invalidante e la prima per diffusione nel mondo. Il contesto in cui questo avviene indica, da un lato, la caduta della trascendenza e la secolarizzazione, con il contestuale affermarsi in termini di opinione diffusa del primato del pensiero scientifico, e, dall'altro, l'apoteosi dell'individualismo come filosofia di fondo di un liberismo senza confini, che ha, tra le sue conseguenze, l'insopportabilità soggettiva dell'affioramento di quanto sembra sfuggire al controllo della volontà.

L'individuo è portato così a "controllare" i propri sentimenti come i propri, cosiddetti, istinti. Anoressia e perversioni sessuali si affiancano così all'uso e all'abuso di sostanze e il ricorso, sempre più di massa, alla psicofarmacologia domanderebbe di essere trattato da questo punto di vista, ovvero come una variazione sul tema della to ssicofilia, invece che incontrare un florido mercato che offre la panacea per la nostra, incomprensibile, ingombrante e inutile tristezza. È una posizione forse scomoda, ma necessaria, per non subire totalmente gli effetti di una situazione che scrive nel corpo sociale sia il sintomo che la sua cura, ovvero per far sì che psichiatri e psicoterapeuti non si limitino ad essere i dispensatori del farmaco o i personal trainers della volontà individuale, dopando, per via farmacologica o di suggestione, la fanta siosa quanto fortunata nozione di autostima. Fin dalla sua invenzione la psicoanalisi si è declinata come uno strumento che consente di affrontare assieme, con un unico movimento, il disagio della civiltà e le forme, rigorosamente individuali, con cui si esprime. La lettura che Lacan fa di Freud rende quest'invenzione permanente e costituisce oggi un antidoto imprescindibile per non cadere nelle trappole contrapposte dello scientismo e dello spiritualismo.

L'autore
Fabrizio Gambini è psichiatra e psicoa nalista membro dell'Associazione Lacaniana Internazionale. Vive e lavora a Torino dove dirige il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell'Ospedale Mauriziano "Umberto I". È autore di numerosi saggi ed articoli in ambito psicoanalitico e psichiatrico ed ha pubblicato recentemente Freud e Lacan in psichiatria (Cortina, 2006). 

 

La collana: clinica psicoanalitica dei legami sociali

 

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Data ultimo aggiornamento: Sabato 21 maggio 2011