Durante l’invasione tedesca della Francia nel 1940, Emmanuel Levinas viene internato in un campo di lavoro in Germania, vicino ad Hannover, dove rimane fino alla fine della guerra. I Quaderni di prigionia, ritrovati nel 1995 dopo la sua morte, mettono l’accento soprattutto sulla sofferenza dei prigionieri degli stalag, mentre la rimanente parte di inediti (redatta durante gli anni ’50) mostra le prime intuizioni che si dispiegheranno nelle grandi opere della maturità. Scritti a mano su quaderni, biglietti,
schede e in seguito raccolti e classificati dall’autore, questi testi portano alla luce anche le meno note passioni per l’arte e la letteratura e le profonde meditazioni sull’appartenenza alla tradizione ebraica, e testimoniano una passione del pensiero che ha trovato pochi eguali e che, proprio in virtù della sua forza, esige un’attenzione sempre nuova e altrettanto appassionata.
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L'autore Emmanuel Levinas è nato a Kovno (oggi Kaunas), in Lituania, il 12 gennaio 1906. Ha studiato nelle Università di Strasburgo e Friburgo in Brisgovia. Ha insegnato alla Scuola Normale Israelita Orientale di Parigi e, in seguito, all’Università di Poitiers, di Paris-Nanterre e alla Sorbona, dove è rimasto in qualità di emerito fino al 1979. È morto a Parigi il 25 dicembre 1995. Tra le sue numerose opere (quasi tutte tradotte in più lingue) ricordiamo Totalité et Infini. Essai sur l’exteriorité (1961) e Autrement qu’être ou au-delà de l’essence (1974). | |
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Data ultimo aggiornamento: Giovedi' 3 novembre 2011 |