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PANSA GIAMPAOLO
Poco o niente
PANSA GIAMPAOLO, Poco o niente, Rizzoli
Eravamo poveri torneremo poveri
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Poco o niente Torneremo poveri come erano i nostri genitori e i nonni? Questa incognita mi ha spinto a ricordare l’epoca che ha visto nascere e crescere fra mille stenti mia nonna Caterina Zaffiro e mio padre Ernesto, uno dei suoi figli. Lei era nata nel 1869 nella Bassa vercellese, in una famiglia di contadini strapelati.

Andata in sposa a un bracciante altrettanto misero, Giovanni Pansa, rimase vedova a 33 anni, con sei bambini da sfamare. È la sua vita tribolata a farmi da guida nel racconto dell’Italia fra l’Ottocento e il Novecento, quello che il lettore troverà in Poco o niente. Era un mondo feroce, dove pochi ricchi comandavano, decidevano tutto e si godevano le figlie dei miserabili. I poveri erano tantissimi, venivano messi al lavoro da piccoli, poi l’ignoranza li spingeva a comportarsi da violenti.

Anche con le loro donne, costrette a partorire un figlio dopo l’altro, oppure ad abbandonare una famiglia brutale diventando prostitute. Le campagne succhiavano il sangue dei braccianti, condannati a patire la fame. Le città erano un inferno, in preda al colera, alla malaria, al vaiolo, alla pellagra. Torme di bambini cenciosi vivevano sulla strada mendicando.

I bordelli prosperavano e il sesso nascosto trionfava. Dietro un ordine apparente, covava il grande disordine che sarebbe sfociato nella prima guerra mondiale. Fu allora che si consumò il massacro dei poveri in divisa, vissuto anche da mio padre Ernesto, arruolato a 18 anni. Un macello destinato a concludersi con una contesa rabbiosa tra rossi e n eri, chiusa dall’avvento del fascismo. Poco o niente è il ritratto del nostro passato e un monito per il futuro che ci attende, pieno di incognite. Ci farà tremare e sorridere, perché la vita è fatta così.”

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Giampaolo Pansa, nato a Casale Monferrato nel 1935, ha pubblicato numerosi saggi e romanzi di grande successo. Tra questi ricordiamo: Il sangue dei vinti, La grande bugia, I gendarmi della memoria, I tre inverni della paura, Il revisionista, I cari estinti , I vinti non dimenticano e Carta straccia. Scrive per “Libero”
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Data ultimo aggiornamento: Martedi' 15 novembre 2011