Il mito del corpo e il culto della sua immagine caratterizzano la civiltà ipermoderna. Non si tratta del corpo erotico, del corpo come manifestazione della potenza di Eros, ma di una rappresentazione del corpo disgiunta da ogni forma di erotismo. Il corpo ipermoderno è il corpo in forma, stressato dall'obbligo del fitness, perennemente in gara, iperattivo, anoressoide; è il corpo schiavo, drogato, intossicato, panicato, ammalato, asfissiato dagli oggetti, intasato di un godimento maligno e senza desiderio.
Questa raccolta di testi clinici riprende e, insieme, attualizza fortemente un tema classico della psicoanalisi, quello del rapporto tra il corpo e il soggetto dell'inconscio: che fine fa il corpo nell'epoca dell'estinzione del soggetto dell'inconscio, nell'epoca dell'eclissi del desiderio? Quali forme nuove di sofferenza produce? E cosa può fare la psicoanalisi - la cui pratica si regge sul potere della parola - per favorire una soggettivazione positiva del corpo pulsionale? | |
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Data ultimo aggiornamento: Martedi' 8 maggio 2012 |