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CORRADO MAURIZIO
CORRADO MAURIZIO, Il sentiero dell
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Siamo nel mezzo di un cambiamento epocale, i nostri modelli di comportamento non sono più quelli dell'uomo sedentario, le nostre città sono fluide, fatte di rapporti reali con persone distanti, sviluppiamo abitudini sempre più mobili, ci spostiamo fisicamente e ancor più virtualmente, stiamo abbandonando il modello sedentario, acquistato dopo il 10.000 a.C., per riavvicinarci a quello mobile che abbiamo avuto per i millenni precedenti.

L'ipotesi di questo testo è che il modello mobile sia tutt' ora alla base del nostro essere e che sia iniziata una fase in cui possiamo liberare la nostra vera natura. Noi siamo fatti per stare fuori e per muoverci.

Tra le conseguenze di questa visione ce ne sono alcune che riguardano intimamente il progetto. Quarant'anni di architettura ecologica ci hanno insegnato che il problema della casa è la casa , è l'esterno il nostro ambiente vitale e l'esterno è fatto essenzialmente di piante; per oltre 140.000 anni non abbiamo conosciuto altro.
Questo rovescia in maniera quasi imbarazzante, per un architetto, il modo di vedere l'architettura.
Finora il verde è stato un servizio.

La proposta è invertire i ruoli: è l'architettura a essere un servizio e il verde, la vegetazione, l'esterno, il nostro reale luogo dell'abitare. È un cambiamento che coinvolge agricoltura, alimentazione, architettura, paesaggio, design, tutte discipline indissolubilmente legate dallo stesso denominatore comune: l'elemento vegetale.

Non si tratta di costruire altri spazi verdi, fino a quando divideremo lo spazio dedicato a noi umani da quello dedicato alle piante non sarà possibile fare un salto di qualità, ma solo fare giardini sempre più belli che continueranno a essere zoo vegetali.

Non si tratta di uscire dalla città, al contrario. La sfida è portare la foresta nella città , facendola crescere in ogni spazio possibile, anche aiutandoci con le nuove tecnologie; non è costruendo nuovi recinti dove chiudere le piante che la vinceremo: è abbattendo i confini, togliendo i limiti, lasciando libero il senso del sacro che la foresta custodisce da sempre.
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Data ultimo aggiornamento: Martedi' 20 novembre 2012